God of War: dal primo all'ultimo !!
In molti sono rimasti sconvolti, ma allo stesso tempo entusiasti, dell'uscita dell'ultimo capitolo di God of War; ma tutti voi riuscite a ricordare le emozioni che i capitoli precedenti hanno portato?
In questo Post verranno narrate le storie di tutti i capitoli della serie, in ordine di uscita (lo specifico perché, come alcuni già sanno, l'ordine di uscita non combacia con l'ordine cronologico), ma prima una breve introduzione, direttamente da Wikipedia:
"God of War è una serie videoludica di genere avventura dinamica sviluppata da SIE Santa Monica Studio ed esclusiva della Sony Interactive Entertainment.
La storia è ambientata nella mitologia greca (il capitolo uscito nel 2018 in quella norrena) e ha come protagonista Kratos, un guerriero spartano protagonista di imprese tragiche ma eccezionali."
*Vi anticipo che il Post di per sé è molto lungo, perciò se siete interessati di più su uno specifico gioco e non vi interessa il resto, vi consiglio di cercarvi qui sotto il titolo di quel gioco che cercate*
*Vi anticipo che il Post di per sé è molto lungo, perciò se siete interessati di più su uno specifico gioco e non vi interessa il resto, vi consiglio di cercarvi qui sotto il titolo di quel gioco che cercate*
Di seguito ci sono le trame di tutti i videogiochi (purtroppo per il "nuovo arrivato" del 2018 non vi è una descrizione dettagliata della trama, in quanto è uscito da pochissimo):
God of War
La scena si apre con un primo piano di Kratos, potente guerriero degli Dei, che sta per suicidarsi gettandosi dalla montagna più alta della Grecia.
La scena si apre con un primo piano di Kratos, potente guerriero degli Dei, che sta per suicidarsi gettandosi dalla montagna più alta della Grecia.
In questo stesso istante, Gaia comincia a raccontare quello che accadde tre settimane prima, quando, dopo essere stato salvato da Atena ed Elio, Kratos tornò a servire gli Déi: mentre navigava nel tempestoso Mar Egeo, la sua nave venne attaccata dalla mostruosa Idra e Kratos, alla fine di un duello, riuscì ad ucciderla. Poco dopo, la dea gli fece ricevere un messaggio: Ares, il malvagio dio della guerra, stava distruggendo la città di Atene, invadendola con le sue truppe di legionari non-morti; se Kratos fosse riuscito a fermarlo, il terribile passato che lo tormentava sarebbe stato perdonato.
Un tempo, infatti, Kratos era il più forte generale dell'esercito di Sparta, finché, un giorno, un'enorme orda di barbari li attaccò, facendo strage dei soldati e mentre Kratos stava per essere ucciso dal Re barbaro, invocò l'aiuto del suo dio protettore, lo stesso Ares, per salvarlo dai nemici in cambio della propria anima. Il dio accettò la proposta ed iniziò a sterminare sanguinosamente i barbari, mentre le arpie portavano dagli inferi le Spade del Caos che furono legate ai polsi di Kratos. Con esse, egli decapitò il Re barbaro. Da quel giorno in poi, Kratos diventò il flagello di Ares, quando una notte, mentre seminava panico in un villaggio ateniese, si inoltrò, nonostante l'avvertimento dell'oracolo del villaggio, in un tempio per sterminare i sacerdoti di Atena. Ma, in quello stesso istante, Ares teletrasportò la moglie e la figlia di Kratos nel tempio e quest'ultimo le uccise per sbaglio. Disperato, Kratos cremò i loro corpi. L'oracolo del villaggio, per punire Kratos, trasferì le ceneri della moglie e della figlia sulla pelle di Kratos, facendola diventare bianca come la luna. In quel momento, Kratos divenne il Fantasma di Sparta, un guerriero senza onore, assetato di vendetta contro Ares.
Kratos sbarca quindi nel porto di Atene. La città è saccheggiata dalle armate di Ares, e Kratos, tra mostri feroci, riesce a sconfiggere e a decapitare la gorgone Medusa, ma deve salvare l'Oracolo di Atena. Quando arriva al suo tempio, Kratos incontra uno strano individuo, il Becchino, che sta scavando una tomba per Kratos. Il becchino, però, afferma che questa lo aiuterà nel momento più disperato. Kratos salva l'Oracolo dalle arpie di Ares ed ella dice a Kratos di recarsi nel Deserto delle Anime Erranti, per trovare il famigerato Vaso di Pandora il cui potere può sconfiggere Ares.
Kratos parte quindi per il Deserto, affrontando le feroci sirene e uccidendole. Raggiunge così l'esiliato Titano Crono, costretto a portare in eterno l'immenso Tempio di Pandora sulla schiena. Kratos inizia dunque a ricercare il vaso, superando le tre sfide del tempio:
• La sfida di Atlante: Kratos attiva una statua del Titano Atlante, che gli apre un varco per poter proseguire.
• La sfida di Poseidone: Attraversando un percorso subacqueo, Kratos s'impossessa del Tridente di Poseidone, con il quale può stare immerso nell'acqua all'infinito senza annegare.
• La sfida di Ade: Kratos deve uccidere dei Centauri nei cerchi di Ade, eliminare i mostri di un labirinto e infine scontrarsi con il gigantesco guardiano del tempio.
Raggiungendo la salma dell'architetto del tempio, Kratos conquista finalmente il Vaso di Pandora. Da Atene, però, Ares percepisce il tradimento di Kratos e, irritato, scaglia la scheggia di una colonna da Atene al Tempio, uccidendo Kratos, mentre le arpie sottraggono il vaso di Pandora. Kratos si ritrova nell'Ade, il regno dei morti, ma riesce a fuggire grazie ad un portale in superficie. Il portale è la tomba per Kratos scavata dal Becchino di Atene, in realtà un dio mascherato.
Kratos raggiunge Ares nel tempio dell'oracolo di Atene e, aprendo il Vaso di Pandora, diventa alto quanto Ares, ingaggiando con quest'ultimo un duro duello, al termine del quale Kratos ucciderà brutalmente il dio della guerra.
A questo punto, Kratos viene perdonato dal suo passato dagli dèi, ma questi rivelano che non lo libereranno dai suoi incubi perché troppo gravi. Disperato, Kratos sale sulla montagna più alta della Grecia e si getta nel vuoto per suicidarsi, ma Atena lo salva, dicendogli che il Fato ha stabilito che quel giorno non morirà. Inoltre, per aver servito così bene gli Dèi, dona a Kratos le Spade di Atena e, per aver ucciso Ares, impedendo una rivolta contro l'Olimpo, gli concede di occupare il posto di quest'ultimo sull'Olimpo.
Così, Kratos si siede sul trono del predecessore e diventa il nuovo dio della guerra.
God of War II
Dopo aver sconfitto Ares, Kratos è diventato il nuovo Dio della Guerra. È il patrono degli spartani, che tengono sempre più in pugno la Grecia. Ciononostante, il Dio della Guerra prova rancore verso gli altri Dèi. Nel primo episodio, infatti, anche se era stato perdonato per le sue colpe, Atena non ha rimosso i suoi dolorosi ricordi. Come profetizzato ad Ares e ad Atena anni prima, gli Olimpici capiscono che per loro Kratos è una minaccia vivente.
Atena avverte Kratos che gli Dèi lo guardano sempre più con sospetto per il suo modo di agire, ma Kratos ignora le parole di Atena, e raggiunge la città di Rodi attaccata dagli spartani. Usando i suoi poteri divini, Kratos diventa gigante per conquistare la città. A quel punto, un'aquila lo colpisce, assorbe una parte dei poteri di Kratos, e li trasferisce a una statua posta davanti alla costa: il Colosso di Rodi. Questi prende vita, ed è intenzionato a uccidere lo Spartano, che è ritornato in dimensioni umane, ma, grazie alla Spada dell'Olimpo donatagli da Zeus, Kratos affronta il mostro metallico. Lo batte, ma a un caro prezzo: la spada deve assorbire tutti i poteri divini di Kratos per poter essere brandita. Kratos riesce a distruggere il Colosso, ma si accorge di essere tornato mortale nel momento in cui la mano della statua lo colpisce accidentalmente crollando.
Mentre cerca di raggiungere la spada per riottenere il suo potere, riappare l'aquila, che si rivela in realtà essere Zeus. Quest'ultimo, infatti, teme che Kratos possa sopprimere l'Olimpo, così offre allo Spartano l'ultima possibilità: essere un servo fedele e sottomesso dell'Olimpo o morire. Kratos rifiuta e viene ucciso con la spada dal dio, il quale, inoltre, termina la battaglia tra spartani e rodiesi in un mare di sangue. Intanto, Kratos viene trasportato nell'Ade, ma viene salvato dal Titano Gaia. Questa gli spiega che trovando le Parche, capaci di cambiare ogni momento della vita dell'uomo, potrà riuscire a vendicarsi di Zeus e aiutare i Titani. Esse vivono in un'isola maledetta chiamata Isola della Creazione.
Resuscitato dalla Titana e fuggito dagli inferi, Kratos informa il Generale Spartano, unico sopravvissuto, di ritornare a Sparta per preparare rinforzi. Detto ciò, Kratos intraprende il suo viaggio a galoppo del cavallo alato Pegaso, ma, venendo attaccato dal Cavaliere Oscuro, precipita su un'isola di ghiaccio dove dimora il titano Tifone, che intrappola Pegaso sotto la sua gigantesca mano. Kratos viene aiutato dal potere assorbito grazie al sacrificio del morente Prometeo, e libera Pegaso per ripartire.
Lo Spartano si dirige nuovamente sull'Isola della Creazione. Viene nuovamente attaccato dal Cavaliere Oscuro, che riesce a separarlo da Pegaso ma, alla fine, dopo aver ucciso il nemico, Kratos atterra sull'isola, illeso. Per unire le due parti dell'Isola, quella dove si trova lui con quella dove si trovano le Parche, Kratos deve mandare avanti i Destrieri del Tempo, i giganteschi cavalli appartenuti a Crono. Arrivato su di essi, Kratos uccide Teseo e unisce l'isola: il suo viaggio è appena iniziato. Proseguendo, Kratos si scontra ed elimina il redivivo Re dei barbari nella Palude dei Dimenticati. Poi, incontra un'Argonauta morente che gli riferisce che Giasone, in possesso del Vello d'oro, è stato catturato da un Cerbero. Il mostro però ha già divorato Giasone e il Vello; allora Kratos, dopo aver squartato il mostro, recupera il Vello. Nei sotterranei Kratos affronta e uccide la mostruosa gorgone Euriale. In una stanza blindata Kratos incontra addirittura l'eroe Perseo, il quale viene ucciso dal Fantasma di Sparta in un modo molto violento. Arrivato sul vertice di un ponte spezzato, Kratos trova Icaro che, impazzito, lo attacca precipitando nel Grande Baratro. Alla fine di esso, Kratos elimina Icaro e incontra Atlante, il Titano che regge eternamente la crosta terrestre. Questi decide di aiutarlo nella vendetta contro Zeus, donandogli la sua magia e accompagnandolo con la sua gigantesca mano dall'altra sponda del Grande Baratro al Palazzo delle Parche, un immenso santuario pieno di trappole e insidie che ha davanti a sé la Guglia, uno scoglio gigantesco a forma di corvo rampante dov'è situato l'antro delle Parche.
Dopo aver sanguinosamente sacrificato due sacerdoti, a Kratos viene indicato il luogo dove si trovano le ceneri della Fenice, con la quale lo Spartano può raggiungere la Guglia. Kratos fa risorgere la Fenice gettando le sue ceneri nella lava, ma, mentre si reca a domarla, viene attaccato da un guerriero nascosto nell'ombra. Kratos lo trafigge e scopre con sgomento che in realtà è il Generale Spartano (il sopravvissuto della battaglia di Rodi) il quale spiega, prima di morire, di essere alla ricerca delle Parche per salvare la sorte di Sparta che, all'insaputa di Kratos, è stata distrutta da Zeus. Poco dopo la morte del generale, Kratos viene attaccato da un immenso mostro marino mandato da Zeus: il Kraken. Kratos lo uccide grazie al potere donato da Gaia, e cavalca la Fenice arrivando sulla Guglia. Qui, si scontra con le Parche Lachesi e Atropo e le elimina dopo una lotta ai limiti della violenza. Arrivato nella Sala del telaio, Kratos uccide Cloto, l'ultima Parca, e ottiene così il suo filo della vita.
Kratos ritorna indietro nel suo tempo fino alla battaglia di Rodi, dove si scontra con Zeus subito dopo la sua morte. Così, dopo un furibondo duello sull'altare dell'Olimpo, Kratos trafigge Zeus con la Spada dell'Olimpo. In quel momento, si frappone tra loro Atena, che viene colpita a morte per salvare Zeus, che fugge. Prima di soccombere, conferma a Kratos che Zeus è davvero suo padre, che voleva eliminarlo per non essere ucciso dal figlio, così come Zeus ha fatto con Crono, e come a sua volta Crono ha fatto con Urano.
Kratos, che ora ha il potere di manipolare il tempo, ritorna indietro nel passato, fino al momento in cui i Titani stanno per essere sconfitti dagli Dèi, salvandoli dal loro esilio negli Inferi e trasportandoli nel presente, dove si preparano ad attaccare Zeus e gli Dèi.
God of War: Betrayal
Dopo gli eventi della morte di Ares e del ritrovamento e della immediata e sofferente perdita del fratello Deimos, Kratos, neo Dio della Guerra, usa i suoi poteri per accrescere il dominio di Sparta, conquistando le città nemiche. Durante l'assalto a una di queste (in base al gioco precedente e al successivo, si direbbe Rodi) le truppe spartane vengono attaccate da Argo, una bestia mandata da Era per fermare gli Spartani e dissuadere Kratos dai suoi propositi di conquista. Dopo diversi scontri, Kratos riesce a intrappolare Argo nelle condotte fognarie della città senza ucciderlo, ma il mostro viene subito abbattuto da un misterioso Assassino che, in questo modo, cerca di far crollare la reputazione di Kratos agli occhi degli dèi dell'Olimpo. Kratos allora insegue l'Uccisore di Argo attraverso tutta la Grecia al fine di scoprire l'identità del mandante dell'assassinio. Zeus è l'unico, oltre Atena, a tollerare le azioni di Kratos, mentre tutti gli altri Dèi sono sempre più contro di lui: il mandante dell'Assassino ha evidentemente intenzione di metterlo contro tutto l'Olimpo aizzando l'odio della Regina degli Dèi, creatrice di Argo.
Durante l'inseguimento diversi mostri e Legionari Non-Morti attaccano Kratos, che sospetta ci sia Ade dietro la cospirazione, probabilmente poiché Kratos ha ucciso precedentemente sua moglie Persefone. Nel frattempo l'Assassino continua a fuggire, uccidendo diversi soldati spartani durante la fuga. Kratos è deciso a vendicare la morte dei suoi uomini. Infuriato per la distruzione che tutto questo sta causando, Zeus manda Ceryx, suo nipote, come messaggero per ordinare a Kratos di fermare la sua caccia. Ceryx incontra Kratos, ma il Dio della Guerra si rifiuta di cessare la caccia e affronta il messaggero in battaglia. Approfittando della situazione, l'Assassino riesce a fuggire. Il Fantasma di Sparta non lo rivedrà mai più. Kratos uccide Ceryx che muore dicendo con il suo ultimo respiro: "Kratos, Uccisore degli Dèi!" Il Dio della Guerra celebra la vittoria con i suoi soldati spartani, ma Zeus, osservando il corpo del nipote morto, si rende conto di dover prendere in mano quest'atto di sfida.
Kratos si rende conto che gli Dèi non lo accetteranno mai, e che Zeus non gli perdonerà quest'atto di tradimento. Forse l'Assassino non è riuscito a screditarlo facendo credere che è stato lui a uccidere Argo, ma lui certamente è riuscito a screditarsi da solo, uccidendo un altro dio dopo Ares. Non gli importa: il suo desiderio di vendetta contro gli Dèi non è mai diminuito, dopo che essi, pur ammettendolo tra loro, non lo hanno liberato dalle visioni della sua famiglia da lui trucidata. Kratos riprende ad assediare Rodi ma sa che la guerra con gli Olimpici ormai è all'orizzonte.
La saga continua in God of War II.
God of War: Chains of Olympus
L'impavido generale spartano Kratos è ora un guerriero tormentato dai suoi incubi e ridotto a servo degli dèi. In tempi più gloriosi furono innumerevoli le sue conquiste, e la sua fama crebbe a dismisura ma, quando Kratos si ritrovò di fronte a un esercito di barbari così numerosi da decimare il suo esercito, conobbe infine la sconfitta. A un passo dalla morte, Kratos non vide altra speranza che implorare l'aiuto di Ares. Il Dio della Guerra, in cambio della promessa di totale fedeltà da parte dello Spartano, gli donò le letali Lame del Caos e la capacità di trionfare su ogni nemico.
Con l'intento di creare il guerriero perfetto, Ares cercò in tutti i modi di accecare Kratos con un'irrefrenabile sete di sangue, fino a portarlo con l'inganno a uccidere la sua stessa moglie e la sua unica figlia. Perché nessuno mai avesse potuto dimenticare le sue terribili azioni, una maledizione fece sì che la pelle di Kratos fosse ricoperta per sempre dalle ceneri delle due donne, condannandolo ad avere un aspetto spettrale e ancor più sinistro.
Logorato dai sensi di colpa, il "Fantasma di Sparta" cadde ancor di più sotto il giogo degli Dèi dell'Olimpo i quali, con la promessa di liberarlo dai suoi dolorosi ricordi, gli chiesero fedeltà tale da renderlo schiavo dei loro capricci.
Dopo la sanguinosa battaglia di Attica contro gli invasori persiani e contro il Basilisco, un mostro orribile e gigantesco, lo Spartano vede il sole, ossia il dio Elio, precipitare. Informato da Eos, viene a sapere che, in assenza della luce del sole, cioè di Elio, le divinità hanno cominciato ad indebolirsi, e Morfeo, il dio dei sogni, ha potuto prendere il sopravvento.
Kratos si reca, quindi, al tempio di Elio per risvegliare i Destrieri del Fuoco e per farsi condurre nell'Ade, luogo in cui dovrebbe trovarsi il dio Sole. Raggiunto Caronte, il traghettatore di anime, questi attacca Kratos, indegno di trovarsi in quel luogo, lo sconfigge e lo lancia nel Tartaro. Qui, Kratos constata la mancanza di Atlante, uno dei Titani, gli antichi padroni del mondo.
Risalito attraverso l'Ade con non poche difficoltà, Kratos ingaggia nuovamente un duello con Caronte e, grazie alle abilità maturate dall'ultimo scontro, riesce finalmente ad ucciderlo per proseguire il viaggio. Raggiunse così il tempio di Persefone, dove vede il fantasma di sua figlia, Calliope, suonare il flauto.
Inseguendo la bambina, Kratos si addentra all'interno del tempio e raggiunge Persefone, che gli ordine di purificarsi prima di entrare nei Campi Elisi (il luogo in cui vivono in pace le anime pure) e poter riabbracciare la figlia. Lo Spartano si libera, quindi, di tutta la sua malvagità e delle sue armi per poter finalmente ritrovarsi con l'amata figlia.
Nei Campi Elisi, Persefone rende noto a Kratos il suo malvagio piano di vendetta nei confronti di Ade, che la teneva prigioniera, e di tutti gli Dèi, che non avevano mosso un dito per aiutarla. Purtroppo, il piano di Persefone prevede la distruzione di tutta la Terra, grazie alla distruzione, attraverso la luce di Elio, del pilastro che sorregge il pianeta. Senza la sua malvagità, Kratos potrebbe rimanere nei Campi Elisi con la figlia, ma non potrà fermare Persefone. Kratos deve scegliere tra l'amore della figlia o la salvezza dell'umanità. Compiendo un grande sacrificio, abbandona la figlia e riacquista le sue armi, le sue capacità e la sua crudeltà.
Ingaggia così una battaglia contro Persefone, utilizzando il potere divino di Elio per indebolirla e colpendola infine con il Guanto di Zeus; lo scontro si conclude con la morte di Persefone e la vittoria dello Spartano, il quale, con l'aiuto del Guanto di Zeus, incatena Atlante al mondo e lo costringe a sorreggerlo per tutta l'eternità.
Infine, liberando Elio e i Destrieri del Fuoco, fugge dall'Ade, ma, provato dalla continue battaglie e dalla permanenza dei suoi incubi, si getta per suicidarsi dal carro di Elio sulla terra, ma prima di schiantarsi al suolo, Atena ed Elio gli salvano la vita.
God of War Collection
God of War Collection contiene le versioni rimasterizzate in alta definizione di God of War e God of War II, perciò le trame le conoscete già.
God of War III
God of War III riprende esattamente da dove finiva God of War II, con Kratos intento a cavalcare Gaia che, assieme agli altri Titani, scalava il Monte Olimpo per attaccare gli Dei. In cima alla montagna, Ermes, Poseidone, Ade ed Elio predispongono una difensiva. Dopo aver affrontato e ucciso Poseidone, causando una potente inondazione, Kratos e Gaia raggiungono Zeus, che li affronta scaraventandoli giù dal Monte Olimpo. Non appena Gaia cerca di risalire, Kratos, non trovando un appiglio, comincia a scivolarle sulla schiena, chiedendole aiuto. Gaia afferma di non poterlo aiutare e gli rivela che egli è solo una pedina per i piani dei Titani. Kratos perde la presa e cade verso l'Ade.
Durante la caduta, Kratos e la Spada dell'Olimpo vengono separati, con Kratos che atterra nel fiume Stige. Mentre nuota verso la riva, le anime degli Inferi gli tolgono tutti i poteri e la salute, ad eccezione del Vello d'oro, delle Ali di Icaro e del Tridente di Poseidone. Uscendo sofferente dal fiume, Kratos incontra il fantasma di Atena che, intenzionata ad aiutarlo, racconta della Fiamma dell'Olimpo, una potente arma in grado di regalare la vendetta a Kratos. Inoltre, la stessa Atena gli dona le Lame dell'Esilio. Più tardi, Kratos, recuperata la Spada dell'Olimpo con Atena, ancora una volta alla sua guida, si propone di trovare Zeus. Risalendo dagli Inferi dopo aver rubato l'anima ad Ade, Kratos, giunto alla città di Olimpia, tramite il portale di Iperione, incontra Gaia, sofferente e in cerca di aiuto, ma lui decide di farla precipitare dal Monte Olimpo.
Durante il cammino, Kratos elimina Elio ed Ermes, le cui morti scateneranno calamità fatali in tutto il mondo. Dopo aver ucciso Ercole, Kratos scopre che, dopo il suo incontro con Ares, il Vaso di Pandora esiste ancora. Protetto dalla Fiamma dell'Olimpo, si dice che il suo contenuto sia in grado di uccidere un dio. Kratos viaggia in vari luoghi per trovare la chiave per aprire il Vaso di Pandora, scoprendo che è Pandora stessa la chiave e che solo lei può placare la Fiamma dell'Olimpo. Dopo aver ucciso sia Efesto che Crono, Kratos si dirige dove è tenuta Pandora, il Labirinto.
Kratos e Pandora emergono dal Labirinto e si dirigono nella Sala della Fiamma. Lì incontrano Zeus, il quale, cercando di fermare Pandora, viene attaccato da Kratos. Dopo lo scontro, Zeus è stremato, ma Pandora decide di sacrificarsi in modo da temprare la Fiamma. Kratos apre così il Vaso di Pandora, solo per scoprire che esso è vuoto. Adirato, Kratos raggiunge Zeus al suo osservatorio, dove ancora una volta entrano in battaglia.
Improvvisamente, ricompare Gaia, creduta morta da entrambi, che li attacca. Per evitare l'assalto, Kratos e Zeus saltano al suo interno attraverso un foro creatosi nello scontro con Poseidone. Dentro Gaia, Kratos e Zeus si affrontano, concludendo con Kratos che trapassa sia il cuore di Zeus che quello di Gaia con la Spada dell'Olimpo, distruggendo il Titano e lasciando Zeus apparentemente morto.
Dopo essere atterrato nei pressi di una scogliera, lo spirito del dio attacca Kratos, disarmandolo. Non appena lo spirito di Zeus è in procinto di uccidere Kratos, questo si ritira all'interno della sua stessa psiche. Lì, Kratos perdona finalmente se stesso per i suoi peccati passati. Tornando in sé, Kratos si libera dalla morsa di Zeus e lo elimina una volta per tutte.
Successivamente appare lo spirito di Atena, che chiede a Kratos di restituirle ciò che ha preso dal Vaso. Lui risponde che il Vaso era vuoto, cosa che Atena non riesce a credere. Atena spiega che, quando Zeus sigillò i mali del mondo all'interno del Vaso, temendo ciò che sarebbe potuto accadere qualora questo venisse aperto, lei mise il suo stesso potere, la Speranza, all'interno del Vaso. A questo punto, Atena capisce che, quando Kratos aprì il Vaso per la prima volta per sconfiggere Ares, i mali fuggirono da esso e infettarono gli altri Dei, corrompendoli; perfino Zeus non riuscì a resistere, mentre Kratos fu dotato della Speranza, persa col passare del tempo a causa dei suoi incubi e misfatti. Atena aveva sempre creduto che Kratos, per sconfiggere Ares, avesse assorbito tutti i mali del mondo, cosa che, infine, si è rivelata errata. Atena chiede, infine, a Kratos di restituirle il suo potere, convinta di sapere come usarlo al meglio per ricostruire il mondo. Kratos rifiuta e trafigge se stesso con la Spada dell'Olimpo, sacrificandosi per donare la Speranza all'umanità. Atena si allontana, dicendo a Kratos di averla delusa.
Al termine dei titoli di coda, viene mostrata una scia di sangue accanto alla Spada dell'Olimpo abbandonata, dove prima Kratos giaceva morente; il fato del Dio della Guerra rimane incerto.
God of War: Ghost of Sparta
Segue le vicende di God of War.
All'inizio del gioco troviamo Kratos, neo Dio della Guerra, afflitto da continue visioni, visioni che parlano della madre e del fratello, entrambi morti. Ma qualcosa gli dice che queste non sono semplici visioni e che lui "le può cambiare", come comunica ad Atena poco prima di arrivare ad Atlantide, la mitica città eretta in onore del dio Poseidone. Atlantide, essendo la culla di tutta la conoscenza umana, è l'unico luogo sulla Terra dove visioni incomprensibili possano essere spiegate. Atena cerca di dissuaderlo, dicendogli che ci sono cose che è meglio non conoscere, ma Kratos, stanco delle menzogne degli Dèi, non l'ascolta. Quando ormai è in procinto di attraccare, un terribile mostro marino lo attacca e affonda tutta la flotta che accompagnava lo Spartano: si tratta di Scilla, un gigantesco mostro che attacca ripetutamente il Fantasma di Sparta. Dopo essergli sfuggito, Kratos inizia una difficile salita verso il Tempio di Poseidone, dove spera di trovare risposte. In fondo al tempio trova la madre, esanime ma ancora viva; viene accennato qualcosa riguardo al padre di Kratos, ma la richiesta della vecchia è un'altra: salvare il fratello di Kratos, Deimos, anch'egli ancora in vita, da qualche parte nel Regno della Morte.
Kratos stenta a credere a ciò che sente, arrivando a chiedere chi sia suo padre, artefice di tanto dolore. Con il suo ultimo respiro, la madre glielo sussurra, per poi trasformarsi in un orribile mostro, a causa della maledizione che pendeva su di lei. Al termine di un sanguinoso combattimento, Kratos trafigge a morte la madre, uccidendola e donandole così la pace. Durante la sua fuga dalla città, a causa di un redivivo Scilla, viene a trovarsi di fronte al Titano Thera, che gli propone di liberarlo, ma Kratos non accetta e, trafiggendolo, ruba il potere di infiammare le sue Lame di Atena. Ancora una volta compare Scilla, ma Kratos, grazie al suo nuovo potere, riesce ad uccidere il mostro infilzandolo con l'ingegnoso sistema che permette ad Atlantide di restare a galla, ma, così facendo, tale sistema viene distrutto. La sua vittoria decreta la caduta di Atlantide, scossa da continue eruzioni vulcaniche, ormai distrutta e in lenta caduta verso le profondità oceaniche.
Il prossimo obiettivo di Kratos è tornare alla sua città natale, Sparta, e più precisamente al Tempio di Ares, dove potrà trovare indizi su dove è tenuto prigioniero il fratello. Il suo cammino lo spinge su una catena montuosa, dove i giovani spartani venivano mandati per diventare uomini. Qui, incontra Erinni, la figlia di Tanato, Dio della Morte. Si scopre che il fratello di Kratos è tenuto prigioniero proprio dal padre di Erinni. Al termine di un rocambolesco scontro, Kratos riesce a uccidere il demone, arrivando nel contempo alle porte di Sparta. Qui ha un flashback, dove viene narrato di come un oracolo avesse predetto che "un guerriero marchiato" sarebbe stato la causa della caduta degli Olimpici. Viene mostrato come gli stessi Ares e Atena, giunti a Sparta, rapirono Deimos dal momento che era l'unico, dei due, ad avere la pelle dipinta, causando inoltre la famosa cicatrice sull'occhio di Kratos.
Il Fantasma di Sparta giunge al tempio di Ares, dove, dopo uno scontro con il sé stesso del passato, riesce a entrare in possesso dell'artefatto che gli aprirà le porte del regno di Tanato. Capisce anche che la porta per questo mondo si trova ad Atlantide, ormai in fondo al mare. Comincia così il viaggio a ritroso del Fantasma di Sparta, che lo porta all'interno di una galleria sotterranea dove si nasconde Mida, il re con il potere di trasformare tutto ciò che tocca in oro. Dopo un breve inseguimento, Kratos riesce ad acciuffare il re e, infine, lo butta in una cascata di lava, così da trasformarla in oro e poterla scalare per arrivare al vecchio porto di Atlantide. Dopo essersi riunito a una ciurma di guerrieri spartani, fa rotta verso il gigantesco gorgo generato dalla caduta di Atlantide, riuscendo infine a giungervi. La città è a pezzi e Kratos deve riattivare le enormi statue di Poseidone per poter arrivare alla porta del Regno della Morte. Una volta entrato in questo mondo, Kratos si ricongiunge finalmente col fratello, liberandolo dalle catene che lo tengono prigioniero.
Ma Deimos, in un impeto di rabbia, dice che non perdonerà mai Kratos per aver permesso che fosse rapito e così inizia uno scontro che vedrà proprio Deimos vincitore. Quando sta per dare al Fantasma di Sparta il colpo finale, interviene Tanato, che, per vendicarsi della morte della figlia, vuole uccidere il fratello dello Spartano davanti a lui. Kratos, quasi in fin di vita, riesce a raggiungere il fratello e a salvarlo, guadagnandosi la ritrovata fiducia di Deimos, che decide di unirsi alla battaglia finale.
Tanato, che è il più antico di tutti gli Dèi, essendo la personificazione stessa della Morte (mentre Ade è solo il re del luogo fisico degli Inferi), spiega che Ares e Atena, rapendo Deimos per portarlo da lui, si sbagliarono: non era Deimos il guerriero marchiato destinato a distruggere tutti gli Olimpici, ma lui, Kratos. Sbagliarono, e questo sbaglio segnerà la fine di tutti gli Dèi, cosa di cui a Tanato, la Morte, non importa proprio nulla. Tanato spiega a Kratos, che egli non è libero né padrone del suo destino: è manovrato da forze che vogliono la morte degli Olimpici, forze che Tanato conosce, ma di cui i due spartani neanche immaginano l'esistenza.
Tanato allora si trasforma e attacca i due fratelli: l'unica cosa che vuole è vendicare la figlia Erinni. Proprio allora Deimos trova la morte, mentre cerca di salvare Kratos da un colpo mortale di Tanato. Alla vista del fratello morente, il Fantasma di Sparta sprigiona tutto il potere di Thera, infiammandosi tanto da riuscire a danneggiare il corpo corazzato del Dio della Morte, facendolo tornare a dimensioni umane: dopo un acceso scontro, lo uccide. Recuperato il cadavere del fratello, Kratos lo porta sulla cima della collina, dove il becchino di Atene (figura divina comparsa anche nel capitolo precedente) ha già preparato una fossa per seppellire Deimos. Costui afferma che ormai Kratos è diventato Morte, il distruttore di mondi.
Fa la sua comparsa anche Atena che, apparentemente compiaciuta della morte degli ultimi due famigliari dello Spartano, si offre di cancellare finalmente i ricordi passati di Kratos che, inaspettatamente, si oppone e si incammina verso l'Olimpo. Quando ormai non può sentirla, Atena pronuncia queste parole: "Perdonami... fratello". Dopodiché ricompare il misterioso individuo con, tra le braccia, la madre morta di Kratos; egli afferma: "Ora ne resta solo uno..." rivelando la sua vera identità: è Zeus, il Re dell'Olimpo, padre del protagonista. Contemporaneamente, si vede Kratos, con indosso l'armatura da Dio della Guerra, seduto sul suo trono, nell'Olimpo: si sta preparando per andare a dare man forte al suo esercito, pronto ad assediare Rodi.
La saga prosegue in God of War: Betrayal.
God of War Collection: Volume II
God of War Collection: Volume II contiene le versioni rimasterizzate in alta definizione di God of War: Chains of Olympus e God of War: Ghost of Sparta, che conoscete già.
God of War Ascension
God of War Collection: Volume II
God of War Collection: Volume II contiene le versioni rimasterizzate in alta definizione di God of War: Chains of Olympus e God of War: Ghost of Sparta, che conoscete già.
God of War Ascension
God of War: Ascension è ambientato prima di God of War: Chains of Olympus. Nell'intro viene spiegato (dalla stessa voce narrante di Gaia, come nei capitoli precedenti) che, prima degli Dei e dei Titani, vi fu una terribile lotta tra le divinità primordiali che plasmò il cosmo. Da questo conflitto, nacquero le tre Furie, creature immortali né Dei né Titani, né umani né spettri. A differenza dei Titani e degli Dei, esse non avevano vincoli, in quanto custodi dell'onore. Divennero esecutrici dei traditori o di chi reputavano fosse colpevole. Il gigante Centimane Briareo fu la loro prima vittima perché infranse un patto di sangue con Zeus; le Furie lo catturarono e ne trasformarono il corpo in una prigione.
Il gioco inizia quindi con Kratos che, a causa del tradimento del patto di sangue con Ares, è prigioniero delle Furie. Una di queste, Megera, lo raggiunge e lo libera accidentalmente nel tentativo di colpirlo. Kratos inizia l'inseguimento di Megera, che gli scatena contro le mani del Centimane, infettate dai suoi parassiti, ma viene ben presto sconfitta da Kratos. Parte, quindi, un flashback che mostra Kratos, tre settimane prima, mentre era tormentato da allucinazioni sulla sua famiglia. Un'ombra lo raggiunge e gli rivela che le Furie lo stanno cercando e gli dice che l'unico modo per combattere le visioni è recarsi a Delfi per consultare l'Oracolo Aletheia. Kratos allora parte per Delfi e, dopo aver attraversato il villaggio di Cirra, sofferente di mancanza d'acqua per via del crollo dell'acquedotto, riesce ad entrare nel tempio, avviando un meccanismo che utilizza tre enormi pitoni meccanici per essere attivato. Il viaggio non è comunque privo di rischi e Kratos viene attaccato da svariati mostri, tra cui una Chimera e una Manticora. Raggiunto il tempio, Kratos inala degli strani gas che gli fanno apparire il tempio vecchio e a pezzi. Qui, è costretto a scontrarsi con Castore e Polluce, guardiani dell'Oracolo; dopo un intenso scontro, i guardiani decidono di far precipitare l'Oracolo da un precipizio per impedire allo spartano di raggiungerla, ma vengono anch'essi scaraventati giù e uccisi. Dal loro corpo, Kratos ottiene l'Amuleto di Uroboro, con cui può sanare o deteriorare edifici e costruzioni per poter risolvere enigmi o raggiungere luoghi altrimenti inaccessibili. Raggiunto l'Oracolo morente, quest'ultima rivela a Kratos che l'ombra è la Furia Orkos, e che il modo per raggiungere la libertà dalle illusioni è trovare la Lanterna di Delo, dopodiché muore. Kratos, allora, raggiunge il porto e si imbarca verso Delo.
La narrazione si sposta di nuovo nel presente, con Kratos che prende l'Amuleto di Uroboro dal cadavere di Megera. Lo spartano viene tormentato dalle allucinazioni create dalla seconda Furia, Tisifone, che gli scatena contro una creatura alata da lei creata, a cui Kratos strappa una strana pietra, facendola fuggire.
Riparte il flashback e, sulla nave, Kratos incontra Orkos, che gli rivela di essere il figlio di Ares e della Regina delle Furie, Aletto. Ares pensava, infatti, di aver creato il guerriero perfetto con cui avrebbe rovesciato Zeus, ma Orkos lo deluse e da allora aiutò le madri a far rispettare i giuramenti; tuttavia, il patto ingiusto di Kratos gli ha fatto capire la crudeltà delle sue madri, e quindi ha deciso di aiutare Kratos. Lo spartano ha, infatti, compiuto tre prove di sangue per Ares (ha versato il sangue dei nemici, degli innocenti e della sua famiglia) e ora lo vuole usare per sconfiggere Zeus. Raggiunta Delo, un gruppo di isolette con un enorme statua di Apollo a pezzi, Kratos inizia un percorso per raggiungere la lanterna, ma viene più volte ostacolato da un mostro marino. Kratos viene quindi raggiunto dalle Furie Megera e Tisifone, che lo affrontano in un paesaggio a metà tra realtà e illusione. Durante lo scontro, il mostro marino affonda la Lanterna di Delo. Quando sembra che Kratos abbia la meglio sulle Furie viene immobilizzato dalla loro Regina, Aletto, ma poco dopo viene salvato da Orkos, che gli permette di fuggire e gli affida la sua Pietra del Giuramento, che permetterà a Kratos di sdoppiarsi temporaneamente. Infine, Kratos riesce a ricostruire la mano di Apollo che sorregge la Lanterna e a farla riemergere dagli abissi. Entrato nella Lanterna, Kratos ottiene gli Occhi della Verità, che gli permettono di smascherare le illusioni delle Furie. Orkos gli rivela che gli Occhi appartenevano all'Oracolo e le erano stati strappati dalle Furie per impedire che Aletheia potesse riferire a Zeus il complotto ai suoi danni. Kratos viene però raggiunto dalle Furie, che lo catturano e lo portano nella loro prigione. Aletto gli ruba gli Occhi della verità, Tisifone la Pietra del Giuramento di Orkos e Megera l'Amuleto di Uruboro.
Si ritorna quindi al presente, con Kratos che rientra in possesso della Pietra del Giuramento. Lo spartano è però vittima di un'illusione di Aletto che finge di essere sua moglie, e gli chiede di unirsi a loro per rovesciare Zeus; Kratos, però, le ruba gli Occhi della Verità, quindi Aletto decide di ucciderlo. La Furia assume le sembianze di un mostro marino, simile a un calamaro gigante, e attacca lo spartano con l'aiuto di Tisifone. Dopo un lungo scontro, Kratos uccide le Furie e ottiene la libertà. Purtroppo, Orkos lo informa di essere diventato testimone del patto tra lui ed Ares, e che quindi l'unico modo per liberare entrambi dai loro tormenti è quello di ucciderlo. Kratos uccide a malincuore l'amico e da allora diventa libero, ma con un immenso desiderio di vendetta nei confronti di Ares.
God of War (2018)
Sono passati molti anni da quando Kratos si è finalmente preso la sua tanto agognata vendetta contro gli dei dell'Olimpo, uccidendoli uno dopo l'altro e portando l'antica Grecia alla rovina. Lo spartano, sopravvissuto allo scontro finale con il sovrano dell'Olimpo nonché suo padre Zeus, fuggì dall'ormai devastata Grecia e viaggiò fino a nord, raggiungendo la terra delle antiche divinità norrene e stabilendosi in questo nuovo e selvaggio mondo popolato da feroci mostri e guerrieri. A suo fianco c'è ora il suo giovane figlio Atreus, con il quale dovrà affrontare un lungo viaggio al fine di onorare l'ultimo desiderio in punto di morte di Faye, la donna guerriera sposata da Kratos una volta giunto nelle terre del nord: che le sue ceneri vengano sparse a Jötunheim, la terra dei giganti. Per insegnare a suo figlio come sopravvivere in questa terra selvaggia, Kratos dovrà dominare la rabbia che lo ha consumato per molti anni e accettare il suo nuovo ruolo di padre e mentore del giovane Atreus. Nella sua avventura Kratos dovrà confrontarsi proprio con gli stessi déi norreni, i quali sono consapevoli del ruolo dello spartano nella distruzione dell'Olimpo greco e hanno deciso di prendere delle precauzioni contro di lui.
Unica fonte --> Wikipedia
God of War (2018)
Sono passati molti anni da quando Kratos si è finalmente preso la sua tanto agognata vendetta contro gli dei dell'Olimpo, uccidendoli uno dopo l'altro e portando l'antica Grecia alla rovina. Lo spartano, sopravvissuto allo scontro finale con il sovrano dell'Olimpo nonché suo padre Zeus, fuggì dall'ormai devastata Grecia e viaggiò fino a nord, raggiungendo la terra delle antiche divinità norrene e stabilendosi in questo nuovo e selvaggio mondo popolato da feroci mostri e guerrieri. A suo fianco c'è ora il suo giovane figlio Atreus, con il quale dovrà affrontare un lungo viaggio al fine di onorare l'ultimo desiderio in punto di morte di Faye, la donna guerriera sposata da Kratos una volta giunto nelle terre del nord: che le sue ceneri vengano sparse a Jötunheim, la terra dei giganti. Per insegnare a suo figlio come sopravvivere in questa terra selvaggia, Kratos dovrà dominare la rabbia che lo ha consumato per molti anni e accettare il suo nuovo ruolo di padre e mentore del giovane Atreus. Nella sua avventura Kratos dovrà confrontarsi proprio con gli stessi déi norreni, i quali sono consapevoli del ruolo dello spartano nella distruzione dell'Olimpo greco e hanno deciso di prendere delle precauzioni contro di lui.
Unica fonte --> Wikipedia
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